In maximis meis doloribus excruciat me valetudo Tulliae nostrae, de qua nihil est quod ad te plura scribam; tibi enim aeque magnae curae esse certo scio. Quod me proprius vultis accedere, video ita esse faciendum: etiam ante fecissem, sed me multa impediverunt, quae ne nunc quidem expedita sunt. Sed a Pomponio exspecto litteras, quas ad me quam primum perferendas cures velim. Da operam, ut valeas.
TRADUZIONE
Fra i miei acerbissimi dolori mi tormenta la malattia della nostra Tullia, sulla quale non c'è ragione per cui li scriverò di più; so con certezza infatti che ti sta tanto a cuore quanto a me. Riguardo al fatto che desiderate avvicinarvi a me, vedo che bisogna fare così e l'avrei fatto anche prima, ma molte cose, che nemmeno ora sono fuori dai piedi, mi hanno ostacolato. Ma aspetto una lettera da Pomponio, che vorrei che mi facesse recapitare quanto prima. Fai in modo di star bene. Data 28 novembre da Brindisi.
venerdì 15 gennaio 2010
Versione "Ad Familiares, XIV, 19" di Cicerone
Pubblicato da Admin alle 08:49
Etichette: Versione Latino
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